La donazione di Carlo Magno
" Doniamo anche al predetto santo luogo quella valle detta Camonica, con montagne e passi fino alla Dalania inclusi i monti e le alpi al confine con il Trentino detto Tonale e fino al confine con Brescia e i territori attorno a Bergamo [...]"
- Caroli Magni Diplomata - Papia, XVI Iulius 774
- Caroli Magni Diplomata - Papia, XVI Iulius 774
Un ponte sul fiume Oglio
Ponte di Legno, un paese costruito alla confluenza di due fiumi attraversati da svariati ponti. Ammettilo, pensi già di sapere perché si chiami così. Ma avresti ragione solo a metà: mentre infatti “Ponte” si riferisce proprio al fatto qui vi fosse un guado sull’Oglio, “di Legno” ha ben poco a che vedere con il materiale del ponte, e assai di più con l’antico nome dell’alta valle, “Dalanias”, come attesta la donazione di Carlo Magno del 774 d.C.
Da Dalania a Dalegno
Nel corso del medioevo “Dalania” diviene “Dalegno”, e così Ponte indica l’abitato all’interno della comunità di Dalegno in cui è presente appunto il ponte (allo stesso modo “Villa Dalegno”, paese tutt’ora esistente, indica il borgo sede di pieve, ossia la chiesa in cui avvenivano i battesimi). Infine, con l’italianizzazione dei toponimi tra ‘800 e ‘900, “Dalegno” diviene un “di legno”.
Le contrade
Originariamente esistevano cinque nuclei autonomi che sono confluiti nell'abitato di Ponte di Legno: San Campel, Cusicla, Nì, Sumanì e Pont; nel corso del '900 l'espandersi del paese li ha fusi assieme, creando l'attuale abitato di Ponte di Legno.